Vigilanza privata, nessuno pensa alle guardie giurate

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Nonostante il ruolo della vigilanza privata per la pubblica sicurezza, le Istituzioni sembrano non accorgersene, lasciando i lavoratori in balia di loro stessi

Il settore della vigilanza privata, che dall’inizio della pandemia è in prima linea per garantire la sicurezza pubblica, è reiteratamente “bistrattato” dalle Istituzioni. È il messaggio di Davide Favero, Segretario Generale del Sindacato CLAS. “Le guardie giurate hanno un salario fra i più bassi d’Italia, con una media retributiva di circa 7 euro l’ora”. Favero ha lanciato un appello ai Ministeri dell’Interno e del Lavoro per migliorare le condizioni lavorative, contrattuali ed economiche del settore e dei lavoratori impiegati. La richiesta di CLAS arriva dopo l’ennesimo sgarbo ai danni delle guardie giurate. Una società di Latina infatti ha disdetto il Contratto integrativo provinciale della Vigilanza Privata con conseguente decadenza di alcune tutele contrattuali e la decurtazione dello stipendio.

“Il fatto” ha commentato Favero “rappresenta un pericoloso precedente che potrebbe essere emulato dalle oltre 1.300 imprese della vigilanza privata. Ovviamente a discapito degli oltre 70mila lavoratori occupati nel settore”. Senza contare che allo stato attuale, la trattativa per il rinnovo del CCNL è congelata a causa dell’emergenza sanitaria. Tuttavia, nel corso di questi mesi, “le guardie giurate hanno sempre garantito la sicurezza dei siti produttivi, dei centri di smistamento delle merci, degli esercizi commerciali di distribuzione dei beni di prima necessità, del trasporto del denaro a sportelli bancari e postali, dei siti sensibili quali stazioni ferroviarie e metropolitane, l’accesso ordinato e sicuro ai servizi sanitari, fra i quali i triage e i reparti Covid”.

Al coro di chi chiede maggiori tutele per i lavoratori del settore si unisce anche Maria Cristina Urbano di ASSIV. La Presidente dell’Associazione ha lamentato l’ennesima “negligenza” da parte delle Istituzioni nei confronti del comparto. L’11 febbraio scorso il Ministero dell’Interno ha diffuso una circolare in cui le Forze Armate e di Polizia sono state inserite nella lista dei servizi essenziali e prioritari di vaccinazione. Fin qui nulla da dire, ha fatto sapere Urbano, “ma non posso non evidenziare come il Ministero dell’Interno ha trattato il settore che rappresento. Come se non sapesse qual è il nostro ruolo e quali sono le nostre funzioni. Inizio a temere che ai burocrati del Governo sfuggano davvero la natura e le finalità del nostro operare!”. Urbano ha chiesto la priorità vaccinale per gli operatori della vigilanza privata, al pari delle Forze Armate e delle Forze di Polizia.